Translate

venerdì 11 febbraio 2022

I GRUPPI DI FACEBOOK (Esperienze personali)


Ultimi giorni di agosto 2014, abbiamo lasciato dietro di noi un'estate atipica. Il viaggio è stato gradevole, la voglia di arrivare, di rivedere i miei cari e la mia Terra aveva consapevolmente reso il piede leggermente pesante sull'acceleratore. Il caldo ed il cielo sereno ci aveva accompagnato durante tutto l'attraversamento di Toscana, Umbria e Lazio. 
All'altezza di Capua, una leggera foschia di umidità, ci faceva rendere conto del grande calore a cui andavamo incontro.
Caserta era dietro l'angolo e già a sud si stagliava, imponente in fondo alla pianura Campana, la sagoma di sua maestà il Vesuvio con il fiero scudiero Monte Somma.
Deviamo in direzione Salerno, il piede diventa più pesante ed un leggero brivido adrenalinico mi pervade la schiena.
Rita, alle prese con il telefonino cerca di immortalare sua maestà 'A Muntagna.
Purtroppo proprio attorno al suo profilo più alto si era formata una grossa aureola di calore, con false sembianze di nuvole.
Rita mi pregava di rallentare, ma la voglia di arrivare era sempre più pressante. Alla mia destra, vedevo già i palazzi più alti della città che 54 anni prima mi aveva accolto come figlio, Marigliano.
Inutile raccontare i festeggiamenti di routine di mia mamma e quelli un po' più nascosti di Rosanna, l'eterna sorellina brontolona.
Il telefonino presentava già i numerosi benvenuti da parte di amici del gruppo "non sei di Marigliano se", insieme ai graditi inviti per un caffè o aperitivi.
Non nascondo la voglia di rivedere le persone che già avevo avuto modo di incontrare per la prima volta nel periodo di Pasqua.
In sette giorni di permanenza a Marigliano, non sono mai stato solo. Certo, la precedenza ai miei vecchietti ultraottantenni ed ai miei fratelli. Ma davvero, diversamente dal solito, non siamo mai rimasti soli.
Il modo ed i pretesti, per incontrare questi nuovi amici, sono stati i più svariati ed avvenuti in vari luoghi. Chi poteva ed aveva piacere si faceva trovare per gustare un caffè o sorseggiare un aperitivo, oppure semplicemente una chiacchierata.
Non nascondo la mia emozione provata nei vari incontri, dove si materializzavano, di volta in volta, i volti, fino ad allora virtuali. Nella mia immaginazione, dietro alla tazzina di caffè vedevo le persone allargare lo schermo dello smartphone, uscire dal social ed atterrare li davanti a me.
Ho cercato di carpire, dalle parole, dagli atteggiamenti, la personalità dei miei amici materializzatisi dalla virtualità. A volte, probabilmente ho anche esagerato e messo in difficoltà qualcuno con i miei sguardi insistenti oltremodo ed indagatori.
Solo nella serata in pizzeria, ho capito che potevo davvero mettere da parte le miei iniziali perplessità.
Dopo un iniziale chiacchierio più o meno conoscitorio, l'amico maestro musicista ha iniziato a trasformare il rumore prodotto da semplici stoviglie in ritmi musicali ben noti a tutti. La napoletanità canora di tutti i presenti è straripata e ci siamo ritrovati uniti in un solo coro. 
Non so dire se eravamo intonati, se le parole erano giuste, ma il divertimento che ne è scaturito è stato da dieci.
La serata, proseguita in un altro locale cittadino, consigliato da una espertissima del gruppo ha saputo aggiungere ancora risate e buon umore a tutti.
Quanti straordinari e bei personaggi compongono questo meraviglioso gruppo di amici. Certo, ognuno con il proprio carattere e personalità, ci sono gli zizzaniosi, i buongustai, i parlatori, i silenti, i notturni, i dormiglioni, gli ironici, i ballerini, i cantanti, i tuttologi e anche chi si "inziria (si incapriccia)" per poco.
Quello che domina su tutto, comunque è la voglia di comunicare, di fare nuove amicizie e rinsaldare quelle vecchie, uscendo dalla routine delle quattro mura.
Un gran bel gruppo.
Domenica mattina di settembre, la settimana è passata, è volata. Sto caricando i bagagli in macchina, musiche ad alto volume rompono l'aria (e non solo) del quartiere Pontecitra. Canzoni cosiddette neomelodiche, che purtroppo, hanno soppiantato i grandi brani scritti da illustri poeti e musicisti napoletani del secolo passato.
Attraverso il corso principale della Città, addobbato di luminarie. Poca gente per strada, in questa giornata di festa.
Mi ritrovo in autostrada a guidare pensieroso, quando mi giungono ancora inviti per un caffè. Mi accorgo che sto guidando in un silenzio irreale, Rita mi tiene la mano destra e fissa l'asfalto da dietro i suoi grandi ed immancabili occhiali scuri, a me tanto invisi. Non sopporto gli occhiali da sole, coprono gli occhi e non ti danno l'opportunità di leggere dentro le persone. Io sostengo che parlano più gli occhi della bocca.
Il Vesuvio è dietro di noi, il castello di Cancello alla nostra destra, gli alberi allungano la loro ombra verso di esso.
l massiccio del Matese si avvicina a grande velocità alla nostra destra, la lunga striscia di asfalto si allunga a nord.
Marigliano è ormai lontano, i nostri nuovi amici sono qui, nella nostra mente tutti con noi. Parliamo di loro, uno ad uno. 
Rita inizia a leggere tutti i post bene auguranti per il nostro viaggio, qualcuno ci dedica e suggerisce qualche canzone da ascoltare, poi mi dice: -"Non credevo di trovarmi così a mio agio".
Alla prossima cari amici di "Non sei di Marigliano se".

P.s.: Dopo circa due anni dalla fondazione, il gruppo di Facebook è stato chiuso. 
Purtroppo, quelli che erano gli zizzaniosi e gli inziriosi, hanno preso il sopravvento, facendo diventare ogni fuscello una trave.
Per fortuna non è stato buttato, come si suol dire, il bambino con l'acqua sporca. Un piccolissimo gruppetto, che si può contare una sola volta con le dita delle mani, è rimasto in contatto ancora fino ad oggi, nonostante le restrizioni covid. Il buon senso e l'amicizia schietta e sincera, senza secondi fine,
prevale sempre su tutto. Una cosa però prevale di più su tutte, quella di incontrarci presto in un localino semplice, che piace a tutti noi superstiti del gruppo. "Quand jamm addo a  Ross".